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La storia
Se un luogo ha una storia, resta nella memoria per sempre.
Recupero e valorizzazione
L’edificio tra Piazzetta San Nicolò e Via Colomba rappresenta un raro esempio di trasformazione continua di un complesso architettonico nel corso dei secoli, dal palazzo patrizio rinascimentale alla stalla comunale, poi macelleria pubblica, fino a diventare oggi una RESIDENZA STUDENTESCA e testimonianza storica protetta. La sua evoluzione riflette il mutamento delle esigenze funzionali della città, ma anche la capacità di adattare il patrimonio edilizio a nuovi usi funzionali senza cancellarne la memoria.
Le molte tracce architettoniche ancora visibili – dalle colonne in marmo rosso ai loggiati tamponati, dagli stemmi scalpellati ai solai lignei intagliati – restituiscono un’immagine ricca e complessa di un edificio che ha vissuto molte vite, ma che conserva intatta la sua dignità storica e culturale. Il riconoscimento come bene culturale è il segno di una rinnovata attenzione verso il recupero consapevole degli spazi storici, affinché possano continuare a raccontare la storia di chi li ha costruiti, abitati e trasformati nel tempo.
Nel 2009, il complesso denominato “Ex Macello” è stato ufficialmente dichiarato bene di interesse culturale, a testimonianza del suo valore architettonico e storico, e della sua rilevanza per la memoria urbana della città. Questo riconoscimento ha contribuito a rafforzare l’impegno dell'ultimo restauro nel 2023 volto alla tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio antico, non solo in quanto elemento estetico, ma come parte integrante della storia sociale e urbana della comunità.
Struttura originaria e trasformazioni
Originariamente, nel XVI secolo, si trattava di un elegante palazzo signorile a pianta a U, con una corte interna, loggiati e ambienti di servizio. Sui muri del fronte dell’edificio sono ancora presenti numerose tracce storiche, tra cui settori ad arco in cotto che corrispondevano a finestre ora murate. Altri elementi architettonici si trovano anche sui muri interni. L’intero edificio è circondato da un cornicione in cotto risalente al Cinquecento, che prosegue anche all’interno della corte.
L’edificio ha subito importanti trasformazioni nel corso dei secoli: a partire dall’inizio del XIX secolo diventando caserma di cavalleria. In seguito, l’intero complesso fu acquisito dal Comune, che lo convertì in stalla per cavalli e dal 1920 circa in macelleria pubblica, a servizio della città. Questa nuova destinazione d’uso segnò una tappa significativa ancora oggi nella memoria storica della gente, tanto che viene ancora attribuito il nome di Ex Macello o Bassa Macelleria.
Negli anni Settanta del Novecento, dopo un periodo di abbandono e degrado, l’edificio fu oggetto di un primo importante intervento di recupero da parte del Comune che lo adibì ad ufficio pubblico. Sebbene non sia sopravvissuta documentazione grafica (disegni o planimetrie) del progetto, è noto che i lavori furono volti al consolidamento delle strutture esistenti, al restauro delle murature originali e al rifacimento dei solai.


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